Nel 1907 Ernesto Nathan divenne il primo sindaco straniero di Roma, non cattolico - poiché di origine ebraica - e massone. A lui si deve la creazione delle aziende municipalizzate dei trasporti, della distribuzione dell'acqua, della luce e del gas, in un intento finalmente modernizzatore di una città difficile che egli volle fortemente trasformare in una capitale cosmopolita, esempio di amministrazione laica e democratica per l'intera nazione. Avvalendosi dei contributi dei maggiori studiosi di Nathan e della storia cittadina, con questa pubblicazione si prosegue nell'opera di approfondimento di una figura così speciale della vita politica romana e italiana del primo Novecento fino agli anni a ridosso del fascismo. Si è dunque evidenziato il contesto storico e culturale in cui si mosse uno dei sindaci più innovatori dell'Urbe, le sue origini e la sua fede mazziniana per un'Italia libera e repubblicana, ma si sono anche indagate le ragioni che hanno portato al suo arrivo sulla scena pubblica, il dibattito spesso aspro che lo accompagnò e il profilo etico che ne contraddistinse l'azione politica e amministrativa. Prefazione di Gadi Luzzato Voghera. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.