"Le montagne, i boschi, gli occhi dei gufi mi passano attraverso il corpo, attraverso la testa. Non ho paura di niente e posso toccare ciò che voglio, entrare dentro ciò che voglio. Il mio corpo è gigantesco, può abbracciare tutto il paese. Il mio corpo è minuscolo e pallido come quello di una falena."
Sulle coste dell'Abruzzo approda una nave da cui scendono Maia, Ermete e Dana, una ragazzina con lunghi capelli neri.
Ermete è un reduce, ferito in battaglia, e la sorella e la madre cercano aiuto e riparo. Fra le montagne e i boschi dell'entroterra, bussano alle porte di ogni villaggio ma pochi sono disposti a offrire ospitalità.
Dana può entrare in connessione con le forze naturali e per questo è vista con timore e sospetto.
Sarà l'incontro con una donna capace di comprenderne natura e poteri a renderla forte e sicura di se stessa, del proprio corpo, della propria identità.
Natalia Guerrieri, con una scrittura visionaria e materica, riesce a restituire il dolore e la meraviglia legati alla scoperta della propria natura, dalla frattura della non accettazione alla gioia di essere, finalmente, ciò che si è.
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Natalia Guerrieri
Sceneggiatrice, drammaturga e scrittrice. Il suo romanzo d'esordio, Non muoiono le api (2021, Moscabianca), ha vinto il Premio Zeno e il suo secondo libro, Sono fame (2022, Pidgin), è stato finalista al Premio internazionale Inge Feltrinelli.