Antoine de Saint-Exupéry scriveva che "Tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano". Tra coloro che se ne ricordano c'è sicuramente Marco Mancini che con questo libro di poesie ci riporta a una dimensione tenera, dolce, "infantile". Non c'è, ovviamente, infantilismo, ma il tentativo è quello di guardare il mondo con quella purezza d'animo che i bambini, più di tutti, posseggono e cercare di esprimerlo cercando di spogliarsi dei pregiudizi che ognuno, crescendo, inevitabilmente accumula.

Marco Mancini, nato il 24 agosto 1972 a Cortina d'Ampezzo ha vissuto l'infanzia a Venezia spostandosi successivamente a Roma. Punto fermo tra questi spostamenti è stata la casa di famiglia in Umbria, alle pendici dei monti Martani in comune di Castel Ritaldi, nei pressi del luogo ove venne trovata una stele recante la Lex Spoletina per il governo del taglio degli alberi in un bosco sacro dedicato a Giove. Laureato in ingegneria gestionale, le successive esperienze personali e di carattere umanistico come yoga e teatro lo portano a fondere i due orientamenti, scientifico e sensibile, in una visione aperta alla natura, all'universo e alle novità.